Con ARIANNA SCOMMEGNA Coro Clairière, voci bianche del conservatorio della Svizzera italiana direttriceBrunella Clerici
Trio Niton: Zeno Gabaglio, violoncello elettrico, Luca Xelius Martegani, sintetizzatori analogici, Enrico Mangione, oggetti amplificati regiaAndrea Chiodi movimenti di scenaSimona Gonella ProduzioneLAC Lugano Arte e Cultura e Conservatorio della Svizzera Italiana
Uno dei più importanti lasciti dell'arte musicale medievale - il Llibre Vermell de Montserrat, manoscritto conservato dal XIV secolo presso il monastero di Montserrat, vicino a Barcellona - viene reinterpretato e attualizzato in uno spettacolo tra antichità e presente che restituisce l'eterna attualità del mistero spirituale.
Il Coro di voci bianche Clairière del Conservatorio della Svizzera italiana, fondato e diretto da Brunella Clerici, abbina all'impegno costante a favore dei giovani, la continua esplorazione dei repertori e un ideale artistico perseguito con dedizione e gratificato da successi e riconoscimenti internazionali. Per questo nuovo spettacolo - termine più appropriato che non quello di concerto, visto che la mise en espace di Andrea Chiodi conferirà una fondamentale valenza scenica a questa produzione originale LAC - il Coro sarà accompagnato dal trio italo-svizzero Niton, da tempo distintosi su scala internazionale per la propria caratteristica fusione di elementi acustici ed elettronici. Quest'unione di sonorità antiche e di sonorità futuristiche è pensata come affermazione dell'atemporalità di certi messaggi musicali trascendenti, in cui oggi ieri e domani si espandono in dimensioni sensoriali plurime.
a cura diChiara Boscaro e Susanna Miotto testi diChiara Boscaro voce diSusanna Miotto suono diMarco Prestigiacomo curatela diStefano Beghi con le voci e le parole delle studentesse e degli studenti delLiceo Classico E. Cairoli e gli allestimenti artistici del Liceo Artistico A. Frattini di Varese un progettoOfficina Carbonara una coproduzioneAssociazione Tra Sacro e Sacro Monte e Karakorum srl Impresa Sociale con il contributo diFondazione Cariplo - progetto Capolinea Sacro Monte
Esito di un percorso partecipativo che ha coinvolto 50 studentesse e studenti di due licei varesini, la performance in cuffia accompagna il pubblico in un percorso di riscoperta della città, fino al suo cuore pulsante.
I ragazzi e le ragazze propongono il loro sguardo sullo spazio pubblico. Le loro domande e i loro desideri tratteggiano un viaggio simbolico che a ogni replica prevede un diverso quartiere di partenza. Il viaggio si snoda tra parchi, piazze e luoghi senza nome, quei luoghi che lasciano un segno nella formazione dell'essere umano, dall'infanzia all'adolescenza, dall'adolescenza alla maturità.
In un mondo fin troppo rapido, la proposta di questi adolescenti è un viaggio lento che segue i loro percorsi abituali tra scuola, giardini, impianti sportivi, misurato sui passi del pubblico e sull'attesa di una lettera.
Sarà una lettera d'amore?
La performance è la prima tappa di "Capolinea Sacro Monte", progetto biennale che vuole trasformare il lavoro culturale che il Festival porta avanti sul borgo in un laboratorio creativo aperto al territorio e soprattutto ai pubblici più giovani.
Con Neri Marcorè, attore e Massimo Bernardini giornalista, conduttore televisivo, autore televisivo. ProduzioneAssociazione Tra Sacro e Sacromonte
Il noto giornalista Rai Massimo Bernardini, dialoga tra parole e canzoni con l'attore Neri Marcorè alla sua prima volta al Sacro Monte. Un dialogo che diventa spettacolo attraverso le canzoni del grande autore Giorgio Gaber che riteniamo sia stato capace di parlare all'uomo del suo tempo e del nostro esattamente come i grandi autori che abbiamo trattato in questi anni di festival. Un affondo nel quasi contemporaneo omaggiando quello che davvero è uno dei grandi autori del 900 italiano. "Sono uno che ci crede ancora. Non so bene in cosa, ma ci credo. E sono malato di conoscenza, di voglia di cambiare le cose. Di credere che sia possibile vivere in modo non imbecille. E non è detto che gli anni della speranza non ritornino". G.G.(1984)
diErri de Luca regiaGianluca Barbadori costumiLia Morandini produzioneTeatro Biondo Stabile di Palermo e Ponte tra Culture soc. coop.
Sarà Galatea Ranzi, grande protagonista del teatro e del cinema italiano e anche lei per la prima volta al Sacro Monte, a farci entrare nelle pagine di In nome della madre.
Erri De Luca presenta il suo libro "In nome della madre" con queste parole: "In nome del Padre si inaugura il segno della croce. In nome della Madre s'inaugura la vita. Miriàm/Maria travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla. Ha sempre taciuto; qui narra la sua gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille". Facendo ricorso solo al linguaggio semplice e terso della poesia, Erri De Luca racconta la storia di Miriàm/Maria. Il Talmud, gli storici romani ed oltre un decennio di studi biblici gli forniscono dati preziosi per ambientare la sua narrazione. Ma non è un'urgenza storiografica quella che muove De Luca, piuttosto il desiderio di raccontare qualcosa che non c'è: la versione di Miriàm/Maria, dall'Annunciazione alla nascita di suo figlio. Il testo è un inno all'amore universale e all'amore materno. Commuove e fa riflettere credenti e laici.
a cura diChiara Boscaro e Susanna Miotto testi diChiara Boscaro voce diSusanna Miotto suono diMarco Prestigiacomo curatela diStefano Beghi con le voci e le parole delle studentesse e degli studenti delLiceo Classico E. Cairoli e gli allestimenti artistici del Liceo Artistico A. Frattini di Varese un progettoOfficina Carbonara una coproduzioneAssociazione Tra Sacro e Sacro Monte e Karakorum srl Impresa Sociale con il contributo diFondazione Cariplo - progetto Capolinea Sacro Monte
Esito di un percorso partecipativo che ha coinvolto 50 studentesse e studenti di due licei varesini, la performance in cuffia accompagna il pubblico in un percorso di riscoperta della città, fino al suo cuore pulsante.
I ragazzi e le ragazze propongono il loro sguardo sullo spazio pubblico. Le loro domande e i loro desideri tratteggiano un viaggio simbolico che a ogni replica prevede un diverso quartiere di partenza. Il viaggio si snoda tra parchi, piazze e luoghi senza nome, quei luoghi che lasciano un segno nella formazione dell'essere umano, dall'infanzia all'adolescenza, dall'adolescenza alla maturità.
In un mondo fin troppo rapido, la proposta di questi adolescenti è un viaggio lento che segue i loro percorsi abituali tra scuola, giardini, impianti sportivi, misurato sui passi del pubblico e sull'attesa di una lettera.
Sarà una lettera d'amore?
La performance è la prima tappa di "Capolinea Sacro Monte", progetto biennale che vuole trasformare il lavoro culturale che il Festival porta avanti sul borgo in un laboratorio creativo aperto al territorio e soprattutto ai pubblici più giovani.
Una performance immersiva audioguidata diChiara Boscaro e Marco Di Stefano ConRiccardo Trovatoe le voci diEmanuele Arrigazzi e Susanna Miotto Con estratti delle opere poetiche diGiovanni Testori
Editing sonoro diJacopo Gussoni un progetto diKarakorum Teatro/La Confraternita del Chianti produzione esecutivaMaddalena Vanolo e Stefano Beghi coproduzione associazioneTra Sacro e Sacromonte e Karakorum Teatro
sione del centenario della nascita di Giovanni Testori, Karakorum Teatro e La Confraternita del Chianti realizzano per il festival Tra Sacro e Sacro Monte 2023 una performance audioguidata che alterna una drammaturgia originale alle parole poetiche dello scrittore di Novate. Un pellegrinaggio teatrale punteggiato dalle cappelle del Sacro Monte di Varese. Un viaggio sull'esperienza terrena e sull'eterna ricerca di senso che ogni essere umano compie e che Giovanni Testori ha con efficacia raccontato in tutta la sua opera: un viaggio sempre in bilico tra il Sacro e il Profano, tra la Carne e lo Spirito, tra la Vita e la Morte.
Sarà una divertente e intensa chiacchierata-spettacolo quella che vedrà il ritorno al Sacro Monte di Giovanni Scifoni, reduce dai grandi successi teatrali e televisivi di quest'ultima stagione. Racconteremo di un'amicizia che lega il festival a Giovanni; riascolteremo pezzi dei suoi lavori e ricorderemo momenti importanti e aneddoti legati alla sua carriera fino ad arrivare all'ultima e straordinaria intervista a Papa Francesco.
scritto e diretto da Dario De Luca conMatilde Piana, Dario De Luca, Davide Fasano musiche originaliGianfranco De Franco scena e disegno luciDario De Luca audio e luciVincenzo Parisi, Mario Giordano assistente alla messinscenaMaria Irene Fulco costumi e assistenza all'allestimentoRita Zangari amministrazioneTiziana Covello realizzazione sculturaCristo Sergio Gambino produzioneScena Verticale
Spettacolo vincitore de I Teatri del Sacro 2019 - VI edizione
"Primo premio per la migliore regia - 2017" al Premio per il Teatro e la Drammaturgia Tragos - alla memoria di Ernesto Calindri XIII ed.
Il testo riceve una segnalazione al Premio Fersen alla Drammaturgia 2017
Don Antonio, un parroco di una piccola comunità, vicario generale del vescovo, si ammala di Alzheimer. Al suo fianco la sorella, devota perpetua dal carattere rude e un giovane e candido diacono. La malattia colpirà la mente brillante di questo sacerdote e nulla sarà più come prima: i congiunti si muoveranno a tentoni in un terreno per loro sconosciuto, con rabbia, insofferenza e shock. Don Antonio, entrato nella nebbia, inizierà a perdere tutti i riferimenti della sua vita ma allaccerà un rapporto nuovo e singolare con Cristo che porterà avanti anche quando, alla fine, si sarà dimenticato della malattia stessa.
Il racconto della malattia, condito dell'involontaria comicità che si porta dietro, è anche il pretesto per riflettere sulla fede e sul senso religioso che ognuno di noi, volente o nolente, ha dentro di sé. Uno spettacolo che ha commosso tutta l'Italia.
Una performance immersiva audioguidata diChiara Boscaro e Marco Di Stefano ConRiccardo Trovatoe le voci diEmanuele Arrigazzi e Susanna Miotto Con estratti delle opere poetiche diGiovanni Testori
Editing sonoro diJacopo Gussoni un progetto diKarakorum Teatro/La Confraternita del Chianti produzione esecutivaMaddalena Vanolo e Stefano Beghi coproduzione associazioneTra Sacro e Sacromonte e Karakorum Teatro col patrocinio diCasa Testori
In occasione del centenario della nascita di Giovanni Testori, Karakorum Teatro e La Confraternita del Chianti realizzano per il festival Tra Sacro e Sacro Monte 2023 una performance audioguidata che alterna una drammaturgia originale alle parole poetiche dello scrittore di Novate. Un pellegrinaggio teatrale punteggiato dalle cappelle del Sacro Monte di Varese. Un viaggio sull'esperienza terrena e sull'eterna ricerca di senso che ogni essere umano compie e che Giovanni Testori ha con efficacia raccontato in tutta la sua opera: un viaggio sempre in bilico tra il Sacro e il Profano, tra la Carne e lo Spirito, tra la Vita e la Morte.
diGiovanni Testori progetto di e con Maria Chiara Arrighini dramaturgSofia Russotto fonico di scenaAkira Callea Scalise produzione esecutivaPAV snc di Claudia di Giacomo e Roberta Scaglione si ringrazianoAntonio Latella e Franco Visioli
"Ora che lei distesa guarda/ per l'ultime volte i muri/ e oltre la finestra il mondo/ e chiedere sembra/ cosa siano i giorni/ e cosa mai lo spazio/ tanto è passato in luce / il suo materno, umile strazio-/ ti dirò di sederti a me vicino/ e non chiedere, no /non chiedere niente, cuore./ La tua pupilla lascerà che si sciolga/ dentro il suo negro ardore/ il mio smarrito, povero dolore."
(da Ragazzo di Taino, di G. Testori, 1976).
Interrogatorio, (dal latino tardo "interrogatorius"). Sostantivo maschile, in diritto: nel procedimento penale, interrogazione dell'imputato da parte dell'autorità giudiziaria. Più genericamente, serie di domande rivolte dal giudice ai testimoni, dalla polizia a persone sospette di reato, ecc. e per estens. Qualsiasi interrogazione fatta con tono inquisitorio.
[Da Vocabolario Treccani]
Maria, Vergine e Madre di Dio, Immacolata e Assunta in cielo, Madre Universale, simbolo di accettazione e sacrificio. Giovanni Testori pubblica nel 1979 Interrogatorio a Maria, in cui dipinge una Madonna che si fa corpo, convocata da un coro di voci insistenti che la vogliono interrogare, bramosi di ricevere delle risposte che permettano loro di comprendere e di accettare la loro stessa esistenza. Un corpo solo esposto nella sua fragilità si prende carico di questa discussione, spinto dal desiderio di autodeterminarsi con la parola testoriana che si fa "carne, spine e croce" attraverso il ricordo di una madre.
daAntoine de Saint-Exupéry Adattamento diTommaso Mattei conAlessandro Preziosi musiche originali eseguite dal vivo daDaniele Bonaviri (chitarra)
Un recital poetico ed evocativo in cui Alessandro Preziosi dà voce al Piccolo Principe, figura eterna e fragile, in un percorso che attraversa la speranza come luce interiore e il viaggio come ricerca di senso.
L'adattamento di Tommaso Mattei restituisce la forza lirica e filosofica del testo di Saint-Exupéry, con un linguaggio essenziale e vibrante, accompagnato dalle sonorità intime e sospese della chitarra di Daniele Bonaviri, rendendola attuale e necessaria.
Attraverso una recitazione incisiva, e la potenza evocativa della musica, lo spettacolo attraversa i temi del viaggio, dell'infanzia, dell'amicizia e della perdita, restituendo al pubblico il cuore della narrazione: la possibilità di vedere con il cuore anche quando tutto sembra perduto.
Il viaggio del piccolo principe tra pianeti e personaggi diventa metafora della crescita, della perdita e della scoperta dell'altro, fino alla conquista di una speranza nuova, che nasce dall'invisibile e dall'infanzia del cuore.
Un recital che parla al presente con la forza di una fiaba vera, capace di illuminare, commuovere e far riflettere.
Un racconto intimo e universale che parla a tutte le età, capace di illuminare il buio del nostro presente con una voce che, ancora oggi, sa sussurrare: "L'essenziale è invisibile agli occhi."
a cura diChiara Boscaro e Susanna Miotto testi diChiara Boscaro voce diSusanna Miotto suono diMarco Prestigiacomo curatela diStefano Beghi con le voci e le parole delle studentesse e degli studenti delLiceo Classico E. Cairoli e gli allestimenti artistici del Liceo Artistico A. Frattini di Varese un progettoOfficina Carbonara una coproduzioneAssociazione Tra Sacro e Sacro Monte e Karakorum srl Impresa Sociale con il contributo diFondazione Cariplo - progetto Capolinea Sacro Monte
Esito di un percorso partecipativo che ha coinvolto 50 studentesse e studenti di due licei varesini, la performance in cuffia accompagna il pubblico in un percorso di riscoperta della città, fino al suo cuore pulsante.
I ragazzi e le ragazze propongono il loro sguardo sullo spazio pubblico. Le loro domande e i loro desideri tratteggiano un viaggio simbolico che a ogni replica prevede un diverso quartiere di partenza. Il viaggio si snoda tra parchi, piazze e luoghi senza nome, quei luoghi che lasciano un segno nella formazione dell'essere umano, dall'infanzia all'adolescenza, dall'adolescenza alla maturità.
In un mondo fin troppo rapido, la proposta di questi adolescenti è un viaggio lento che segue i loro percorsi abituali tra scuola, giardini, impianti sportivi, misurato sui passi del pubblico e sull'attesa di una lettera.
Sarà una lettera d'amore?
La performance è la prima tappa di "Capolinea Sacro Monte", progetto biennale che vuole trasformare il lavoro culturale che il Festival porta avanti sul borgo in un laboratorio creativo aperto al territorio e soprattutto ai pubblici più giovani.
Una performance immersiva audioguidata diChiara Boscaro e Marco Di Stefano ConRiccardo Trovatoe le voci diEmanuele Arrigazzi e Susanna Miotto Con estratti delle opere poetiche diGiovanni Testori
Editing sonoro diJacopo Gussoni un progetto diKarakorum Teatro/La Confraternita del Chianti produzione esecutivaMaddalena Vanolo e Stefano Beghi coproduzione associazioneTra Sacro e Sacromonte e Karakorum Teatro col patrocinio diCasa Testori
In occasione del centenario della nascita di Giovanni Testori, Karakorum Teatro e La Confraternita del Chianti realizzano per il festival Tra Sacro e Sacro Monte 2023 una performance audioguidata che alterna una drammaturgia originale alle parole poetiche dello scrittore di Novate. Un pellegrinaggio teatrale punteggiato dalle cappelle del Sacro Monte di Varese. Un viaggio sull'esperienza terrena e sull'eterna ricerca di senso che ogni essere umano compie e che Giovanni Testori ha con efficacia raccontato in tutta la sua opera: un viaggio sempre in bilico tra il Sacro e il Profano, tra la Carne e lo Spirito, tra la Vita e la Morte.